La formazione delle corna del capriolo in rapporto alle condizioni climatiche ed agli alimenti disponibili (Blog professionale)

2022. szept 26. | notizie

“Ritengo che il trofeo di capriolo sia il più particolare ed il più raffinato fra tutti i trofei. Nessuno di essi assomiglia agli altri, ognuno di essi ha un carattere differente, è un prezioso ricordo.” – scrive Zsigmond Széchenyi famoso viaggiatore del mondo e cacciatore del passato.

Nel nostro paese fra le specie cacciabili, uno degli animali più popolari dal punto di vista venatorio -se non il più apprezzato in assoluto- è senza dubbio il maschio di Capriolo, specialmente nella Grande Pianura Ungherese. Il Capriolo maschio è capace di sviluppare di anno in anno palchi di corna sempre più meravigliosi, indipendentemente dallo svolgimento di un programma di abbattimento corretto o meno da parte del gestore della selvaggina. Con questo desidero affermare che tutti gli anni compaiono fra i caprioli maschi esemplari anormali, non desiderati, anche se l’anno precedente l’avente il diritto di caccia ha svolto in modo regolare gli abbattimenti selettivi in base all’età ed al sesso. Il successo della gestione dei territori di caccia viene dato dalla proporzione delle medaglie, che è influenzata da moltissimi fattori, quali le condizioni atmosferiche invernali, la quantità di elementi nutritivi contenuti nella vegetazione, determinate dalle caratteristiche del suolo, e la genetica.

Riguardo all’effetto dell’ambiente circostante sulla formazione delle corna sono state svolte ricerche con mezzi scientifici da vari studiosi. Nell’ambito di tali ricerche è stato dimostrato che vi sono 4 agenti abiotici che influenzano la qualità della popolazione di caprioli: i terreni coltivati, le radure, le proporzioni dei vari tipi di alberi ed il substrato roccioso. Questi fattori influenzano in primo luogo il peso corporeo, le condizioni fisiche dell’individuali, che influiscono direttamente sulla qualità delle corna. Diverse specie condividono lo stesso habitat a loro disposizione e gli alimenti in esso reperibili. In una popolazione fitta può rafforzarsi la competizione infra-specie cioè all’interno della stessa specie, possono intensificarsi le lotte tra i maschi per la difesa dei territori, ciò ha effetti sulla condizione fisica e quindi anche sulla qualità delle corna. Quindi si può affermare che con una popolazione dall’intensità giusta e ben tenuta, con la formazione dell’habitat statisticamente si può migliorare la percentuale di medaglie.

Esaminando gli esemplari abbattuti si può constatare che i maschi con i trofei più grandi hanno anche un peso corporeo maggiore. Quindi le buone condizioni fisiche dell’esemplare influenzano el fisico del peso delle corna. L’incremento di peso può essere favorito dal gestore del territorio con nutrimenti mirati nei periodi di scarsità di cibo, egli può aumentare le probabilità di sopravvivenza invernale degli esemplari esponendo nelle mangiatoie fonti di vitamine e sali minerali sotto forma di foraggio, mangime in chicchi o fibroso. Il peso delle corna cresce in modo direttamente proporzionale all’aumento di peso. In base agli studi di Volmer e Herzog i maschi più pesanti sviluppano le corna più voluminose. Se esaminando il risultato tenendo in considerazione gli effetti dell’habitat, si può affermare in base ai dati a disposizione, che fra l’età, l’habitat ed il peso corporeo, quest’ultimo è il fattore più determinante. Naturalmente fra gli agenti influenti bisogna menzionare anche il fattore meteorologico, in quanto anch’esso ha influenza diretta sulla qualità dei trofei.

Poiché questa specie si è diffusa nelle regioni in precedenza disabitate della Grande Pianura Ungherse, qui si è formata una popolazione di alta qualità. Quest’area comprende le regioni Békés, Hajdú-Bihar, Jász-Nagykun-Szolnok, Szabolcs e Heves. Nel nostro paese questa zona ha le caratteristiche più favorevoli per il capriolo, che in segno di apprezzamento sviluppa corna dal peso maggiore. Oltre a questi territori anche in molte altre regioni la selvaggina è di ottima qualità, ma per quel che riguarda la percentuale di medaglie d’oro, la zona della Grande Pianura Ungherese è la più ottimale. Il capriolo appartiene ad una specie dalla cosiddetta strategia -r, a differenza delle altri specie cervidi. La strategia -r (riproduttiva) è caratterizzata da una crescita veloce, dal raggiungimento di una pubertà precoce, da frequenti parti gemellari e da un’aspettativa di vita più breve rispetto alle altre specie di selvaggina grossa. Questa specie è molto redditizia se si trova in buone condizioni di vita, e trova velocemente le condizioni di vita adatte. Queste condizioni favorevoli consistono in un’alimentazione di base di buona qualità – nel caso del capriolo che dispone di un intestino tenue corto, cibi dal basso contenuto di fibre che è in grado di consumare facilmente, la quiete, i nascondigli imperturbati. Naturalmente queste condizioni non devono trovarsi lontane le une dalle altre, cioè nel caso dei maschi esse devono tutte trovarsi nel suo territorio, dato che gli spostamenti del capriolo sono limitati.

Per quel che riguarda la qualità dei trofei le caratteristiche dell’habitat hanno un’importanza standard. Il suolo ed il nutrimento disponibili. Le condizioni meteorologiche sono estremamente importanti. Un inverno mite, poca neve, luce del sole sufficiente. Questi fattori possono portare all’aumento del peso medio dei trofei, o in caso contrario, un inverno rigido e gelido, con un manto nevoso alto o persistente a lungo può causare la diminuzione del peso medio dei trofei. Ciò appare anche logico, visto che in caso di grandi manti nevosi, inverni freddi con forti venti, gli esemplari della popolazione devono concentrarsi sulla sopravvivenza. Impiegano maggiori energie nella ricerca del cibo per coprire il loro fabbisogno energetico, piuttosto che nello sviluppo delle corna o del ventre, per cui ci si possono aspettare trofei di qualità inferiore e la nascita di piccoli più deboli. Esaminando i mesi invernali dell’anno 2020, possiamo essere speranzosi, infatti abbiamo alle spalle una stagione mite e questo prevedibilmente sarà visibile anche nello sviluppo delle corna.

Quindi, riassumendo: la qualità dei trofei dipende principalmente dall’habitat, dalla quiete e dalle condizioni meteorologiche. In base a quanto sopra posso affermare che anche la stagione della caccia al capriolo di quest’anno ci riserva grandi emozioni venatorie e tantissimi trofei di alta qualità…. Ritengo appropriato terminare questa mia argomentazione con una citazione di Zsigmond Széchenyi, augurando una buona caccia: “Tutti i miei trofei sono stati spazzati via dalla guerra, sia quelli ungheresi, che quelli esteri. Se in questo momento mi dicessero che ho diritto ad averne indietro una parte e mi chiedessero di scegliere, prenderei senza indugio quelli ungheresi. – continuo a fantasticare su questo sogno restringendone ulteriormente la portata. Se dovessi scegliere solo fra le specie ungheresi quale sceglieresti? Nella mia risposta non esiterei neanche un attimo: sceglierei senza dubbio i miei trofei di capriolo!”